La prassi del travestimento spirituale è forse uno dei fenomeni più antichi della musica occidentale, e si collega alla volontà di fissare un repertorio di carattere spirituale attraverso la mediazione di un motivo musicale impresso nella memoria attraverso la versione profana. Intento del presente saggio è indagare questo fenomeno nell’ambito della cantata da camera fra Sei e Settecento. In questo repertorio tale consuetudine acquista una connotazione diversa: la sua più limitata circolazione suggerisce infatti altre motivazioni al perpetuarsi di questa prassi, una delle quali potrebbe essere non tanto la facilità di memorizzare un canto già impresso nella memoria, quanto la possibilità per un compositore di utilizzare musica già dispon...